Kinnernet Italy 2015: pizza, nuovi amici, arte e tecnologia da tutto il mondo a H-Farm

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Nel 1996 Yossi Vardi investì in Mirabilis (società che diede vita a ICQ, il primo servizio al mondo di messaggistica istantanea sul web), dopo che negli anni precedenti aveva ricoperto la carica di direttore generale presso i ministeri dello sviluppo e dell’energia israeliani, era stato membro del World Economic Forum, consigliere della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite e membro del consiglio di amministrazione di importanti aziende israeliane e non.

Negli ultimi 40 anni l’infaticabile imprenditore, investitore e conferenziere israeliano ha contribuito alla fondazione e alla crescita di oltre 70 startup innovative in svariati settori, prodigandosi per la sensibilizzazione nei confronti dell’innovazione tecnologica. Uno dei frutti del suo sforzo nella diffusione della cultura “tech” è il Kinnernet, una cosiddetta unconference a partecipazione esclusiva su invito.

Il Kinnernet nasce nel 2003 come un think tank irriverente, creativo ed innovativo, frutto di un pensiero out-of-the-box. Si tratta di un evento di networking di professionisti dell’internet, che non segue un’organizzazione top-down, ma viene creato mano a mano dai partecipanti stessi: chiunque voglia iniziare un dibattito può reclamare uno slot e dare vita ad incontri basati per lo più su discussioni aperte ed interventi spontanei piuttosto che su lezioni frontali (benché ogni forma di dialogo sia comunque permessa). Si tratta di un formato particolarmente adatto nel caso in cui i partecipanti abbiano un elevato livello di competenza nell’ambito trattato nella conferenza e vogliano condividere idee e pensieri in modo informale, affrontando svariati temi da diverse angolazioni.

Investing in the Internet is similar in a way to investing in a farm. A farmer sows his seeds and 180 days later, he harvests. With startup investments you sow your seeds and the harvest could take two or three years, but in the end it will always come. Perhaps that’s what confuses the investors. They see wagon-loads of produce and they run to sow, but they cannot see when the harvest will come” – Yossi Vardi

H-Farm ha ospitato il Kinnernet Italy, realizzato in esclusiva per l’Italia dal 30 luglio al 2 agosto 2015. Il pensiero sopracitato di Yossi Vardi, per cui investire nell’internet è come investire in un’azienda agricola (farm), si è concretizzato nella tenuta di Ca’ Tron, dove negli anni sono nate diverse startup finanziate da round di investimento definiti per l’appunto “seed” (apporto di capitali ad alto rischio nella fase di sperimentazione e di avvio di una startup).

Il Kinnernet 2015 si è riconfermato fucina di nuove idee e teatro di incontri fra personalità di rilievo da tutto il mondo. I profili degli oltre 150 invitati sono tra i più vari (scienziati, opinion leader, esperti di media, esperti di tecnologia, avvocati, manager aziendali, giornalisti) e tra questi spiccano Limor Lahiani (responsabile dell’area tech di Microsoft), Dov Frohman (ex vice presidente di Intel Corporation e fondatore di Intel Israel), Carole Zibi (Head of Corporate Marketing di LinkedIn), Caroline Daniel (redattrice Financial Times) e ovviamente lo stesso Yossi Vardi.

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Nell’edizione di quest’anno del Kinnernet Italy, i temi affrontati nei vari workshop spaziavano dall’IoT alla meditazione e lo yoga, dall’intelligenza artificiale alla cucina di pasta fresca passando per le ineguaglianze globali ed il canto lirico. Durante le varie attività (intervallate da pasti gustosi e fiumi di vino) non era raro imbattersi nelle esibizioni di volo acrobatico di Chen Zarfati (già campione del mondo di guida acrobatica di elicotteri telecomandati), divincolarsi tra battaglie di palle di gel idroretentore, perdersi in lunghe conversazioni con robot umanoidi e incappare in gruppi di persone impegnati per ore a scassinare lucchetti. Personalmente ho potuto partecipare a workshop sulla fotografia, sulle smart cities, sull’IoT, fare colazione con il fondatore di Misfit Wearables, giocare a pallone con il CEO di Skolkovo Open University, passare ore a chiacchierare con una senior manager di Telefónica e perdermi di notte nel centro di Venezia con un avvocato di WilmerHale.

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La tre giorni del tech è stata un susseguirsi di dibattiti, scambi di idee, giochi e scoperte conclusasi con la “cooking madness”, un’estasi di sapori mediterranei con piatti italiani e mediorientali. Prima che i partecipanti si perdessero nell’euforia della festa finale, Dov Frohman e Yossi Vardi hanno raccontato le proprie vite davanti ad un pubblico che ascoltava rapito la storia della creazione dell’EPROM e della fondazione di Intel Israel.

Questa girandola di attività ed emozioni che ha portato 150 menti da tutto il mondo a riunirsi a Roncade si è conclusa con “extravaganza”, una festa degna dell’entusiasmo di tutti i partecipanti i quali, con la promessa di ritrovarsi e di creare qualcosa di nuovo assieme, sono ritornati nei rispettivi paesi, non prima di essersi dati appuntamento ai prossimi eventi del settore: il DLD a Tel Aviv e il Burning Man nel deserto del Nevada.

Luca Manisera